Nuovi approcci dalla chirurgia plastica per la cura dell’ emicrania e del dolore cronico

Se chiedessimo a cento persone se soffrono di cefalea, emicranie (anche emicranie a grappolo) o dolore cronico ,almeno venti di loro ci risponderebbero di si. Purtroppo però troppo pochi risponderebbero di essere soddisfatti del trattamento con farmaci quando ne parlano con i medici curanti, perlopiù neurologi.
Questi pazienti soffrono quotidianamente, con conseguenze drammatiche e devastanti sulla loro vita personale e professionale. Con questi dolori o emicranie, i pazienti cercano continuamente delle terapie efficaci, ma troppo spesso le soluzioni offerte restano insufficienti. A volte ai pazienti sono offerte terapie con farmaci che moderano leggermente i sintomi, ma che possono causare effetti secondari che diventano fonte di altri problemi collaterali.

Da alcuni anni ci si chiede per quale motivo la chirurgia plastica abbia iniziato ad occuparsi di cefalee, emicranie, emicranie a grappolo o dolori cronici. In effetti, questo aspetto della Medicina non era inserito tra le patologie di cui classicamente la chirurgia plastica si occupava e non esisteva fino a poco tempo fa nei Programmi di formazione delle Scuole di Specializzazione.
Ma la formazione in chirurgia plastica attraversa moltissime discipline: anatomia, chirurgia dei nervi periferici, chirurgia della mano, chirurgia maxillo-facciale, chirurgia del volto, chirurgia ricostruttiva post traumatica o post oncologica, chirurgia estetica, e talvolta tra le complicanze di tali interventi, ci si imbatte in storie drammatiche di pazienti con dolore cronico, anche se per fortuna non frequenti.
Essendo la chirurgia plastica una disciplina in continuo fermento, curiosa di sperimentare nuovi ambiti, la presenza di queste insolite complicanze ha motivato molti gruppi a ricercare delle soluzioni, anche chirurgiche, per poter aiutare questi pazienti.

Dopo anni di ricerca non coordinata, in vari angoli del mondo dove si praticava la disciplina del controllo del dolore, questa materia è diventata negli ultimi anni un satellite sempre più importante della chirurgia plastica, molto discussa nei principali convegni scientifici ed in letteratura Il Prof Bassetto ha presentato nell’introduzione il libro edito da Springer dei Dottori Giorgio Pietramaggiori e Saja Sherer , Professori a Contratto della Scuola di Padova proprio su questo argomento, che ne conferma l’importanza (Minimally Invasive Surgery for Chronic Pain Management: An Evidence-Based Approach: 9783030501877: Medicine & Health Science Books @ Amazon.com).
Gli approcci anatomici e funzionali per controllare le emicranie e i dolori cronici sono quindi ora in grande crescita e sviluppo, grazie ai risultati ottenuti in migliaia di pazienti trattati e alla soddisfazione di questi ultimi che, fino a poco tempo fa, si sentivano abbandonati nella loro sofferenza, senza una prospettiva di guarigione.

Le principali tecniche sono nate negli Stati Uniti, in collaborazione con neurologia, anestesia, terapia antalgica, per sviluppare approcci mini-invasivi, prima in dissezione anatomica su cadavere, poi sull’uomo, rispettose dell’integrità dei nervi e della loro funzione, oggi praticate in tutto il mondo. Sono infatti i nervi (compressi, come in certe forme di emicranie o cefalee ,come nella nevralgia occipitale ,o danneggiati ,come dopo traumi, chirurgia ortopedica o chirurgia ricostruttiva, ma anche dopo radioterapia) spesso responsabili di dolori cronici che non rispondono a farmaci. Queste procedure mininvasive, estremamente delicate e rispettose dell’anatomia, descritte dettagliatamente in letteratura ( Pietramaggiori G-Seher S: Minimally Invasive Nerve- and Muscle-Sparing Surgical Decompression for Occipital Neuralgia – PubMed (nih.gov) ) hanno rivoluzionato la vita dei pazienti che vi si sottopongono.

Per emicranie, nevralgia occipitale e dolori cronici, ma anche per le cefalee a grappolo non c’è solo comunque la chirurgia: è infatti necessario un approccio multidisciplinare che permetta a ogni paziente di trovare una soluzione “su misura”.
Le tecniche utilizzate sono molteplici, oltre alle procedure chirurgiche mini-invasive per le emicranie e i dolori cronici, come le infiltrazioni in precisi punti anatomici di anestetici locali, cortisonici o tossina botulinica. Questi trattamenti non invasivi possono permettere ai pazienti sofferenti di emicranie, nevralgia occipitale o dolori cronici di evitare la chirurgia per mesi, o addirittura anni.

Visto il veloce sviluppo di questa disciplina nel contesto della chirurgia plastica e soprattutto l’importante richiesta da parte dei pazienti, il Prof. Franco Bassetto, direttore della clinica di chirurgia plastica di Padova, ha voluto inserire questo capitolo nel Programma di Formazione della Scuola di Specialità padovana, e da qualche anno pazienti italiani ne traggono giovamento, insegnandole ai giovani colleghi in formazione.
Il Progetto prevede quattro sessioni annuali, in cui in presenza dei Consulenti svizzeri, vengono valutati ambulatorialmente o trattati chirurgicamente un numero in crescita di pazienti del territorio Padovano ma anche provenienti da ogni parte d’Italia.
Innumerevoli, infatti, sono ormai i pazienti trattati a Padova che continuano ad essere seguiti nel tempo, Un ringraziamento particolare al Dot. Giorgio Pietramaggiori e alla Dot.ssa Saja Scherer ,contattabili anche attraverso questo link ,direttamente nella loro clinica a Losanna (Clinique spécialisée dans le traitement de la migraine à Lausanne (globalmigraine.surgery)).

Per appuntamenti a Padova è possibile, inoltre, contattare la segreteria della Clinica di Chirurgia Plastica dell’ospedale al 329 2107197 o 0498212701 al fine di organizzare al meglio una prima visita